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  • Maura del Serra

Virginia Woolf. Le onde



Questo romanzo, considerato fin dall'inizio dall'autrice stessa l'esito più felice all'interno della propria produzione narrativa, è un grandioso intreccio polifonico di recitativi, di drammatici soliloqui, di senzazioni ed emozioni che nascono, si sviluppano, si intersecano e si consumano nell'arco di una sola giornata nell'animo di sei personaggi. Echeggiando metaforicamente tutta la fluidità del mare, trascurando volutamente l'azione materiale, la Woolf attraversa dall'interno delle sue creature le ore e le varie fasi del giorno e allude simbolicamente alle varie età dell'uomo, dall'alba della vita fino al tramonto.

Le onde contiene tutto il senso della vita, del tempo e del mutamento della Woolf: ciascuno di noi, unico ma inseparabile dal resto dell'umanità, ha il destino di un'onda nello scorrere dell'esistenza e dell'eternità.

Dalla quarta di copertina


VIRGINIA WOOLF, Le onde, Orlando, Una stanza tutta per sé, a cura di Maura Del Serra, Roma, Newton Compton, 1992,1993,1994

Maura Del Serra, scrittrice e saggista, ha affrontato con serietà e sicurezza la sfida proposta al traduttore dalla prosa vertiginosamente sperimentale di Virginia Woolf, mostrandosi consapevole della necessità, più marcata nel caso specifico, di un'intensa preparazione storico-critica all'approccio del testo, e rivelandosi in possesso di strumenti linguistici e stilistici bene aggiornati e funzionali. In particolare, la giurìa ha apprezzato la prontezza con la quale la concezione e l'impianto della traduzione si sono adeguati, di volta in volta, e sempre con perfetta adesione, alle esigenze poste da tre originali fortemente diversificati: cioè, per Orlano, la peculiarità, nel dialogo, dell'espressione dei singoli personaggi; per le Onde, l'assetto stilistico finalizzato all'indagine circa il fluire del pensiero dalla mente al discorso; nel caso, infine, di Una stanza tutta per sé, il difficile equilibrio tra inclinazione narrativa e volizione saggistica. In ognuna di queste occasioni Maura Del Serra ha saputo lodevolmente associare alla spontanea capacità mimetica, finezza interpretativa ed entusiasmo poetico.

Motivazione per l'assegnazione del Premio "Carlo Betocchi" per la Traduzione, Piombino, dicembre 1994 (inedita)




Le onde di Virginia Woolf tradotte dalla Del Serra


Di Maura Del Serra, del suo teatro e della crescente attenzione per i suoi testi da parte di compagnie e enti teatrali, abbiamo già dato notizia. Oggi parliamo dell'attività di traduttrice, visto che recentemente sono usciti due libri, Le Onde di Virginia Woolf e Corona di Lode di George Herbert, da lei curati. Il suo primo impegno in questo settore risale al 1985 con Ballate ebraiche e altre poesie di Else Lasker-Schüler. Sempre dal versante tedesco, seguirono le prime versioni italiane di Gertrud Kolmar, comparse sul mensile "Poesia". Contemporaneamente, dal versante francese, la Del Serra stava curando la traduzione delle poesie di Simone Weil, echi delle quali si troveranno, poi, nel testo teatrale comparso in "Hystrio" [...]

Nel 1990, nella Collana dei Tascabili Newton, esce Tutto il teatro di Shakespeare, con illustri traduttori: Praz, Montale, Luzi, Squarzina, Quasimodo, Albertazzi, Emilio e Suso Cecchi D'Amico. Fra questi, lei, la Del Serra, che traduce Molto rumore per nulla. Intanto, tradotte dallo spagnolo, escono le poesie giovanili di Borges.

Abbiamo citato, all'inizio, Le onde della Woolf e Corona di lode di Herbert. Il primo titolo è uscito nei Grandi tascabili economici Newton, distribuiti, in modo capillare, in tutte le edicole e le librerie al prezzo incredibile di lire 3.000. Una traduzione, questa della Del Serra, che ha rigorosamente rispettato la struttura musicale del testo. Altrettanto dicasi per la Corona di Lode; la prima antologia italiana dedicata al grande poeta "metafisico" dell'età elisabettiana, George Herbert, che Maura Del Serra ha curato con quella umiltà e spirito di servizio che le sono propri e che, in particolare nella traduzione, diventano condizione necessaria per il raggiungimento dei migliori risultati.

"La Nazione", 12 agosto 1993




Tradurre, arte magica Maura Del Serra ha ricreato la suggestione del testo originale "Le onde" della Wolf in una nuova, pregevole versione poetica


Anche Maura Del Serra fa parte di quelle poetesse che per vivere traducono libri (e scrivono saggi, e si cimentano in testi teatrali). La Del Serra conosce quattro lingue e ha tradotto Proust e Simone Weil dal francese, Else Lasker-Schüler dal tedesco, Shakespeare e Virginia Woolf dall'inglese, e Borges dallo spagnolo. Per fortuna, verrebbe da dire, le splendide poesie che scrive non le danno da vivere, altrimenti (forse) non avremmo avuto la straordinaria traduzione de "Le Onde" di Virginia Woolf pubblicata da Newton Compton. Si tratta di un'opera d'arte nell'opera d'arte: il testo della Woolf, difficile e tutto giocato su monologhi interiori, viene reso a cascata d'emozioni, con una freschezza di linguaggio che si concilia alla fedeltà della sensazione che la Woolf, con il suo studio sulle parole, voleva trasmettere. Ora si capisce perché le traduzioni della Del Serra sono così puntuali e nello stesso tempo mai lontane dall'emozione che la parola originale deve produrre: perché la Del Serra è una poetessa. E la si scopre grazie alla casa editrice Newton Compton che ha appena pubblicato una sua raccolta dal titolo Corale: sono cento poesie scelte dall'autrice, mosse da uno slancio lirico e da un ritmo che ricorda quello ampio e musicale dei cori greci anche quando i conflitti che vi sono rappresentati sono di concetti e ideali. L'idea e l'inquieta emozione vi danzano in una originale reinvenzione del linguaggio poetico che nulla concede agli effluvi scomposti e patetici riscontrabili in tanta poesia contemporanea, e ancor meno si dibatte in astrusità meandriche di stampo naturalista tiranneggiate dalla fredda forma intellettuale. La poesia di Maura Del Serra è il punto in cui la mente incontra l'anima e si gemella con essa tramite un linguaggio che finalmente le accomuna.

L'ultima traduzione della Del Serra è sempre di Virginia Woolf: quest'anno, per la Newton Compton, ha impareggiabilmente tradotto Orlando.


DAVID FIESOLI

"La Gazzetta di Parma", 5 gennaio 1995

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