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  • Maura del Serra

Pascoli

Aggiornamento: 4 feb 2021




MAURA DEL SERRA, Giovanni Pascoli , Firenze, La Nuova Italia, 1976


Lo studio della Del Serra prende l'avvio da una sistematica presentazione della vita del poeta e delle sue opere, che non si può certo dire carente di notizie e di informazioni di natura varia: l'aneddoto, il riferimento epistolare, i precisi documenti di vita, le testimonianze esterne offerte dal tempo sono tutti disposti con ordine ed equilibrio nel ricco quadro biografico. La parte centrale del volume è dedicata alla storia della critica, che parte da quella contemporanea al poeta per giungere sino alle voci più nuove [...].

(E.Fv.)

"Giornale Storico della Letteratura Italiana"

4 ottobre 1976




MAURA DEL SERRA, Giovanni Pascoli, Firenze, La Nuova Italia,1976

Maura Del Serra ci introduce nel mondo di Giovanni Pascoli [...], l'angolazione critica di Maura Del Serra è fin troppo evidente: strappare il Pascoli da un'interpretazione crepuscolare e "piagnona" e inserirlo nella profonda corrente della "poesia della crisi", che da quasi cent'anni corrode le forme dell'arte e della società capitalistica.

GIUSEPPE BONURA

"Avvenire", 19 ottobre 1976




MAURA DEL SERRA, Giovanni Pascoli, Firenze, La Nuova Italia 1976 ("Strumenti" 60), pp. 125

Articolato in tre sezioni (La vita e le opere, Storia della critica, Bibliografia), secondo una disposizione dell'argomento didatticamente proficua, il lavoro, che non ambisce a configurarsi come un contributo critico, si giustifica invece positivamente come un duttile strumento propedeutico alla comprensione della varia e intricata problematica pascoliana: agile e vivace nella esposizione, cospicuo nei risultati interpretativi e, nel complesso, corredato di un buon apparato informativo.

Nella prima sezione l'A. conduce una veloce ed essenziale disamina dei fatti, mirando a ricostruire puntualmente, di là dalle facili topiche psicologistiche che aduggiano molto spesso le biografie pascoliane, il rapporto reciproco di vita e opere. Qualche inesattezza, come la datazione della edizione zanichelliana dei Primi Poemetti al 1905 (cfr. p. 14 e p. 104) anziché al 1904, non pregiudica l'accuratezza e la precisione che informano generalmente questa parte.

Intelligente anche e sempre perspicace la ricognizione dei singoli giudizi critici, anche se appare alquanto perentoria e non fondatamente autorizzata dalla reale fenomenologia storica della materia la suddivisione in cinque grandi zone cronologiche della periodizzazione critica, il cui dichiarato carattere strumentale finisce a volte col prevalere surrettiziamente sulla varia e spesso fluida consistenza di alcuni interventi. [...]

N. VALERIO

"Lares", luglio-dicembre 1977



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